Mirta Miller

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Mirta Miller nel film Gatti rossi in un labirinto di vetro (1975)

Mirta Miller, pseudonimo di Mirta Jovita Bugni Chatard (Buenos Aires, 16 agosto 1948), è un'attrice argentina naturalizzata spagnola.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Debutta al cinema da bambina. Fra i suoi primi film c'è Tre individui tanto odio (1962) di Tad Danielewski. Trasferitasi in Spagna dalla sua natia Argentina nei tardi anni sessanta, si fa notare come modella per poi tornare alla ribalta sul grande schermo quale musa del genere cinematografico chiamato Destape (sorta di commedia sexy spagnola). Riscossa una certa popolarità grazie al film Una chica casi decente (1971) di Germán Lorente, con Adolfo Celi, frequenta abitualmente i generi della commedia e dell'horror (I diabolici amori di nosferatu di Javier Aguirre (1972), Dr. Jekyll y el Hombre Lobo (1972) e La rebelión de las muertas (1973) diretti da León Klimovsky), dove riesce ad esibire, oltre ad una prorompente fisicità, anche una discreta preparazione artistica maturata con l'esperienza sui set.

Giunta all'apice del successo nel primo lustro degli anni settanta, appare in diverse coproduzioni italiane tra cui Le Amazzoni - Donne d'amore e di guerra (1973) di Alfonso Brescia, Il bianco, il giallo, il nero (1975) di Sergio Corbucci, Gatti rossi in un labirinto di vetro (1975) di Umberto Lenzi, Il cacciatore di squali (1979) di Enzo G. Castellari e L'ultimo harem (1981) di Sergio Garrone. Vanno ricordate anche le sue partecipazioni ai film Le troiane (1971) di Mihalis Kakogiannis, Cría cuervos (1976) di Carlos Saura e Bolero Extasy (1984) di John Derek. Sempre negli anni settanta appare in numerosi spettacoli di caffè-teatro spagnoli fra cui La fontana e Cantando se entiende la gente.

Negli anni duemila ha raccontato la sua tormentata quanto discussa storia d'amore con l'aristocratico di Casa Reale spagnola, Luis Alfonso de Borbón y Dampierre, nella sua biografia intitolata La mujer que quiso ser Borbón (2004) di Horacio Otheguy. [1]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Intervista a Mirta Miller Archiviato il 5 gennaio 2010 in Internet Archive. sul periodico spagnolo Laverdad del 16/06/2004.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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